I 7 lavori alternativi per laureati in Giurisprudenza

L’indirizzo giuridico è comunemente associato alle tradizionali professioni legali (avvocato, notaio, magistrato) ma non tutti sanno che in realtà esistono tanti lavori alternativi per i laureati in Giurisprudenza.

Sappiamo bene che per quanto sia considerata prestigiosa, la carriera nel mondo della magistratura, del notariato o dell’avvocatura richiede un percorso formativo e di specializzazione piuttosto lungo e complesso. Per raggiungere una discreta gratificazione professionale sono necessari anni di impegno e sacrificio.

Se sei affascinato dal mondo del diritto; se stai per iscriverti ad un corso di laurea ad indirizzo giuridico; se stai già frequentando Giurisprudenza a Pisa ma non hai alcuna intenzione di intraprendere il lungo iter per ottenere abilitazioni professionali allora dovresti leggere questo post nel corso del quale analizzeremo gli sbocchi meno noti, ma altrettanto gratificanti, afferenti la facoltà giuridica. 

Sbocchi lavorativi Giurisprudenza: le opportunità ‘alternative’

In linea generale, qualunque sia la facoltà oggetto di interesse, è importante conoscere le opportunità lavorative e di crescita che essa offre in concreto nel mondo del lavoro.

Oggi più che mai il mercato si presenta piuttosto complesso, ma soprattutto in continua evoluzione per ciò che riguarda la ricerca di ‘nuove’ figure professionali.

Come accennato nel corso della premessa l’articolo intende focalizzarsi sulle professionalità alternative a quelle dell’avvocato, del notaio o del magistrato, ovvero su quelle figure che pur presupponendo una preparazione ad indirizzo giuridico non necessitano di lunghi iter burocratici per ottenere le abilitazioni.

Tra l’altro, i cosiddetti ‘lavori alternativi’ oltre a richiedere tempi di realizzazione professionale più brevi soffrono anche di meno la competitività del mercato, che invece caratterizza in maniera importante l’ambito dell’avvocatura, della magistratura e del notariato.

1 – Giurista d’impresa 

Tra i profili laureati in Giurisprudenza che attualmente spopolano tra le offerte di lavoro rientra quello del Giurista d’impresa.

Si tratta di una figura piuttosto ‘sconosciuta’, soprattutto tra i non addetti ai lavori, ma che riveste un ruolo fondamentale all’interno delle aziende medio-grandi e grandi.

In linea generale il giurista gestisce tutti gli aspetti giuridici relativi all’attività dell’azienda per la quale opera.
Si occupa quindi della contrattualistica, degli aspetti legali, tributari e commerciali dell’impresa e di supportare la direzione nella definizione delle politiche da adottare.
Tra i suoi compiti rientra anche la risoluzione di eventuali controversie con i dipendenti o con soggetti esterni all’azienda.

Per diventare giurista non è prevista alcuna formazione specifica, anche se la laurea in giurisprudenza è quella che risponde meglio alle esigenze e alle caratteristiche della professionalità.

La preparazione di un profilo qualificato si completa con uno dei numerosi master di specializzazione presenti sul mercato formativo italiano, finalizzati ad erogare le competenze tecnico-operative specifiche per svolgere la professione di giurista.

2 – Consulente legale

Continuiamo il nostro elenco dedicato ai lavori alternativi per laureati in Giurisprudenza con una professionalità che per competenze e mansioni si allinea a quella del giurista d’impresa: il consulente legale.

Alla luce delle continue evoluzioni normative nazionali e internazionali l’esigenza di affidarsi ad un professionista esterno per la gestione degli aspetti giuridici è piuttosto diffusa; sono sempre più numerose le realtà che richiedono servizi di consulenza per gestire e risolvere le questioni di natura giuridica.

Ecco perché l’ambito della consulenza può essere considerato tra le valide alternative alle classiche professioni legali.

Il consulente in questione è un giurista in possesso di una conoscenza approfondita del diritto; il suo ruolo è quindi quello di fornire pareri di tipo legale nei più disparati ambiti di applicazione della materia.

3 – Conciliatore

Pur non rappresentando il requisito essenziale, il possesso di una laurea in giurisprudenza garantisce la preparazione ideale per poter lavorare nell’ambito della conciliazione.

A seguito del decreto legislativo del 2010, che in alcuni ambiti impone l’obbligo di rivolgersi ad un mediatore prima di avviare un giudizio civile, la figura del conciliatore sembra essere destinata a diventare una delle più richieste nel corso dei prossimi anni.

Si tratta in pratica di un mediatore ‘super partes’ che cerca di risolvere una controversia attraverso accordi in grado di soddisfare le parti coinvolte.

Pur non essendo prevista una laurea specifica, l’indirizzo giuridico è quello più indicato per chi intende acquisire il know how legale necessario per poter lavorare nel settore della conciliazione stragiudiziale.

I requisiti previsti per poter svolgere l’attività di mediazione sono: il possesso di una laurea almeno triennale, o in alternativa l’iscrizione ad un Ordine professionale, e la frequentazione obbligatoria di un corso di formazione della durata di 50 ore.

4 – Diplomatico

Tra le figure legate ad una preparazione giuridica che risultano più affascinanti e allo stesso tempo misteriose dal punto di vista operativo rientra quella del diplomatico.

Si tratta di un profilo poliedrico, che svolge numerose funzioni.
In sintesi potremmo dire che il suo ruolo è quello di promuovere gli interessi del proprio Paese a livello internazionale, gestendo in maniera produttiva i rapporti con Stati e organizzaizoni internazionali.

Giurisprudenza è senza alcun dubbio uno dei percorsi ideali per intraprendere la carriera diplomatica.

Il conseguimento di una laurea ad indirizzo giuridico rappresenta però solo il punto di partenza per diventare diplomatici; l’esercizio della professione passa attraverso un concorso pubblico e una sorta di tirocinio di 9 mesi presso gli uffici ministeriali.

5 – Consulente del lavoro

 La preparazione ad indirizzo giuridico può essere spesa anche nell’ambito della consulenza.

Un laureato in giurisprudenza possiede la base formativa idonea per poter intraprendere la libera professione in qualità di consulente del lavoro, ovvero colui il quale si occupa di gestire i contratti lavorativi e gli aspetti fiscali e contributivi di un’impresa o anche di soggetti privati.

La preparazione giuridica, pur presupponendo la padronanza di materie quali il diritto del lavoro, il diritto tributario e quello previdenziale, non è considerata sufficiente per poter svolgere la professione.

Per diventare un libero professionista è necessario svolgere un tirocinio di 18 mesi presso uno studio di consulenza del lavoro o in uno studio di avvocati, commercialisti o ragionieri.

Successivamente, al termine del praticantato, bisogna sostenere e superare un esame di abilitazione per poter effettuare l’iscrizione all’Albo.

L’apertura della Partita Iva rappresenta lo step finale dopo il quale è possibile lavorare come consulente del lavoro.

sbocchi lavorativi giurisprudenza

6 – Data Protection Officer

Tra le figure professionali ‘nuove’, promettenti in ottica occupazionale in quanto in grado di assecondare le attuali esigenze del mercato del lavoro, rientra quella del Data Protection Officer, introdotta in Italia dal Regolamento Europeo n. 679 del 2016.

Si tratta di una professionalità legata al mondo della privacy, un argomento che nell’era del digitale assume un’importanza prioritaria per qualunque tipologia di azienda, sia pubblica che privata.

Il DPO (acronimo di Data Protection Officer) è il responsabile della protezione dei dati personali, ovvero colui il quale si occupa di gestire il trattamento dei dati in linea con quelle che sono le normative nazionali ed internazionali sulla privacy.

Il professionista in questione presuppone un background formativo piuttosto ampio, nell’ambito del quale sono richieste competenze informatiche, giuridiche di risk management e di analisi dei processi. 

7 – Concorsi pubblici

Concludiamo con una possibilità che consente di accedere a svariati ambiti del settore pubblico: la partecipazione ai concorsi pubblici.

Il possesso di una laurea in Giurisprudenza rappresenta il requisito per poter partecipare alle selezioni indette per reclutare professionisti da inserire all’interno delle amministrazioni.

Tra gli sbocchi il Ministero di Giustizia, il Ministero dell’Economia e Finanza, l’Agenzia delle Entrate, il TAR.

Un’ulteriore alternativa per i laureati in Giurisprudenza che non vogliono diventare avvocati è intraprendere l’iter per entrare nelle Forze dell’Ordine, nell’ambito delle quali alcuni ruoli presuppongono il possesso di una laurea ad indirizzo giuridico.

 

 


CHIEDI INFORMAZIONI

icona link