Voti universitari da accettare e da rifiutare

Quali sono i voti universitari da accettare e da rifiutare? E’ consigliabile accettare soltanto i 30 oppure accogliere come una manna dal cielo anche uno stentato 18? Il 25 è un buon voto all’università?

Ovvio che non esistono risposte universalmente valide per tutti; ogni studente si ritrova, durante il percorso universitario, in situazioni diverse; ogni studente ha aspettative e obiettivi differenti per cui accettare o rifiutare un 22 o un 18 può essere una possibilità da prendere in considerazione o un’eventualità da non considerare neppure.

Laurearsi con 110 e lode è il desiderio di tutti, ma l’attuale contesto economico italiano non consente ai giovani di rimanere nella condizione di studenti per troppo tempo.
Trovare un lavoro appena conseguito il titolo di laurea è l’esigenza che accomuna la maggior parte degli universitari per cui spesso il voto di laurea diventa quasi un dettaglio.

Il dubbio resta quindi amletico e la decisione non è semplice; sono tanti i fattori da prendere in considerazione prima di rifiutare o accettare un voto, alcuni di carattere personale altri tecnico-pratici.
Esistono tendenzialmente due scuole di pensiero; c’è chi pensa ‘mi rovina la media’ e chi invece sostiene che l’importante è depennare un altro esame da quelli che mancano alla laurea per cui ‘mi accontento e vado avanti’.

Ma allora quali voti accettare all’università?

Come comportarsi

Nel corso della vita di uno studente universitario intervengono una serie di varianti che possono influenzare positivamente o negativamente il rendimento: un momento di particolare stress emotivo, una problematica di salute, un periodo di particolare benessere psico-fisico, un evento piacevole…

In generale prima di rifiutare il voto di un esame scritto o di accettare senza remore un voto basso all’orale è il caso di fare alcune considerazioni.

Quando è consigliabile accettare un voto all’università

  • se sei avanti con gli anni, sei indietro con gli esami, sei uno studente fuori-corso;
  • se il tuo unico obiettivo è conseguire la laurea a prescindere da quale sarà il tuo voto finale;
  • se si tratta di un esame che già hai dato più volte senza riuscire a superarlo;
  • se il solo pensiero di dover riprendere lo studio di quella materia ti spaventa e ti sconvolge.

Quando è preferibile rifiutare un voto all’università

  • se sei convinto che il voto non rispecchi l’impegno profuso nella preparazione dell’esame;
  • se sei fiducioso e pensi che al prossimo tentativo possa andare meglio;
  • se sai di non aver dato il massimo in fase di studio della materia e sei sicuro di poterti impegnare di più;
  • se punti al 110 e lode;
  • se hai una buona media e non vuoi assolutamente abbassarla.

Accettare o rifiutare un 18 all’università:

Dopo aver esposto le linee generali che solitamente gli studenti seguono nel valutare i voti degli esami universitari, analizziamo in particolare il caso del famigerato ‘18’, un voto che può rappresentare, a seconda dei casi, un insuccesso colossale o una conquista di inestimabile valore.

Esistono delle situazioni, dei momenti o degli esami particolari che conferiscono un’aura di fascino perfino al voto universitario più basso, che si tratti di un 18 di un 20 o di un 22.

Ecco alcuni esempi esplicativi che ti aiuteranno a scegliere senza avere successivi rimorsi, o peggio ancora rimpianti.

Primo esame

Uno dei casi in cui si può decidere di accettare un voto basso come il 18 è il superamento del primo esame universitario.

Abituarsi ai ritmi di studio dettati da un corso di laurea non è così semplice come potrebbe sembrare.

Che tu abbia scelto la formazione tradizionale o la formazione a distanza (e-learning) la mole di ‘lavoro’ per uno studente universitario è totalmente diversa da quella del liceo. E’ necessario acquisire un buon metodo di apprendimento che garantisca ottimizzazione dei tempi e una buona qualità dello studio.
Organizzazione e pianificazione sono due aspetti fondamentali, soprattutto per chi segue un corso di laurea online e ha la libertà di gestire l’apprendimento secondo le proprie esigenze e preferenze.

Un po’ di rodaggio all’inizio  è normale per cui un diciotto al primo esame può anche essere preso in considerazione e accettato in virtù del fatto che ti stai approcciando a una nuova realtà formativa; l’importante è migliorare!

Materia difficile

Economia, Giurisprudenza, Ingegneria o Psicologia: ogni corso di laurea ‘nasconde’ qualche scoglio da superare. Parliamo di quelle materie particolarmente ostiche il cui studio richiede un impegno notevole sia in termini di tempo che di energie.
Accontentarti di un 18 in tal caso potrebbe non essere una scelta così sbagliata.

Una situazione analoga si presenta quando ti ritrovi nella condizione di dover accettare un voto basso per una disciplina nei confronti della quale non hai un particolare feeling.
Se sei consapevole di non avere particolare attitudine verso quella materia dovresti probabilmente accontentarti.

Docente esigente

Durante un percorso universitario può capitare di imbattersi in docenti più generosi e in altri particolarmente pignoli, poco propensi ad elargire voti alti, se non in presenza di prove impeccabili.

Se chi siede di fronte a te ha fama di essere particolarmente esigente, anche se magari non è legato a una materia particolarmente difficile, allora in quel caso potresti anche accettare il suo 18.

Importanza della materia

Nel piano di studi di un corso di laurea ci sono materie strettamente attinenti alla specializzazione e altre che impropriamente potremmo definire secondarie.

Facciamo un esempio per chiarire il concetto: pensi che durante una triennale in psicologia prendere un diciotto all’esame di informatica possa avere lo stesso valore di un voto basso preso in psicologia clinica?

Sicuramente avere qualche conoscenza in meno in informatica non pregiudicherà la tua carriera mentre diversa potrebbe essere la situazione nel caso di importanti lacune in una materia che costituirà la base del tuo futuro professionale.
La conclusione è: valuta bene l’importanza delle materia prima di accettare o rifiutare  un voto, tra l’altro potrebbe essere fondamentale per richiedere una tesi.

accettare un 18 all'università

Tempo

Un altro fattore che potrebbe indurti ad accettare un voto basso è la disponibilità di tempo.

Se sei in ritardo sulla tua tabella di marcia, o peggio ancora rientri nella categoria degli studenti fuori corso, allora forse è il caso di accettare anche un voto basso e procedere il più velocemente possibile verso l’obiettivo finale: la laurea.

Ripetere un esame richiede tempo, e se per te trovare lavoro rapidamente è un’esigenza allora non pensarci troppo.

Raggiungimento dei crediti annuali

Sappiamo tutti che quasi tutti i percorsi universitari richiedono il conseguimento di un certo numero di crediti formativi annui.

Se sei agli sgoccioli e ti mancano pochi cfu, allora forse è proprio il caso di accettare anche un misero ‘18’.

Noi ti abbiamo fornito qualche spunto utile per valutare con maggiore lucidità la possibilità di accettare o meno un voto universitario basso; tu non devi fare altro che tenere sempre ben presenti i tuoi obiettivi e lavorare per raggiungerli seguendo le modalità e le tempistiche che preferisci.

 

 


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