Cos’è e cosa disciplina il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro

La sicurezza del lavoratore all’interno del contesto professionale in cui opera è una delle priorità cui tende il mercato del lavoro; ecco perché l’università di Pisa Niccolò Cusano ha deciso di analizzare la tematica attraverso la relativa disciplina normativa: il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro.

Prevenzione e riduzione dei rischi correlati ad incidenti, infortuni e malattie sono gli argomenti intorno ai quali ruota l’attuale normativa, il cui obiettivo è tutelare il lavoratore sia dal punto di vista fisico che psichico e sociale.

Analizziamo di seguito, nel dettaglio, il contenuto del Testo Unico sulla Sicurezza, ossia la legge che disciplina la materia attraverso regole, procedure e misure preventive finalizzate a rendere più sicuri i luoghi di lavoro.

Cos’è il Testo Unico sulla Sicurezza

La sicurezza sul lavoro è disciplinata dal Decreto Legislativo 81 del 9 aprile 2008, da tutti conosciuto appunto come ‘Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro’.

La normativa è finalizzata ad evitare, o comunque a ridurre, l’esposizione dei lavoratori ai rischi connessi all’attività che svolgono; in linea generale, essa mira a regolamentare gli obblighi di aziende e lavoratori per evitare incidenti, infortuni e malattie.

Il D. Lgs 81 del 2008, emanato in attuazione dell’articolo 1 della Legge n. 123 del 3 agosto del 2007, ha raccolto, e laddove necessario riformato, tutte le disposizioni esistenti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
In sintesi, l’obiettivo del Decreto è adeguare la normativa alle evoluzioni e alle nuove tecniche riguardanti l’organizzazione del lavoro.

Il quadro normativo è integrato e completato da altre disposizioni (circolari, linee guida e direttive europee) il cui intento è disciplinare più dettagliatamente specifiche tipologie di rischi e/o particolari ambiti operativi.
In particolare segnaliamo il decreto ministeriale 388, relativo al ‘primo soccorso’, e il decreto ministeriale del 10 marzo 1988, relativo alla materia ‘antincendio’.

La struttura

Entriamo nel dettaglio del Testo e cerchiamo di capire com’è strutturato.

Ecco le sezioni in cui sono suddivisi gli articoli del Decreto:

  • Titolo I (artt. 1-61) – Principi comuni
  • Titolo II (artt. 62-68) – Luoghi di lavoro
  • Titolo III (artt. 69-87) – Uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale
  • Titolo IV (artt. 88-160) – Cantieri temporanei o mobili
  • Titolo V (artt. 161-166) – Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro
  • Titolo VI (artt. 167-171) – Movimentazione manuale dei carichi
  • Titolo VII (artt. 172-179) – Attrezzature munite di videoterminali
  • Titolo VIII (artt. 180-220) – Agenti fisici
  • Titolo IX (artt. 221-265) – Sostanze pericolose
  • Titolo X (artt. 266-286) – Esposizione ad agenti biologici
  • Titolo Xbis (artt. 286bis-286septies) – Protezione dalle ferite da taglio e da punta nel settore ospedaliero e sanitario
  • Titolo XI (artt. 287-297) – Protezione da atmosfere esplosive
  • Titolo XII (artt. 298-303) – Disposizioni in materia penale e di procedura penale
  • Titolo XIII (artt. 304-306) – Disposizioni finali

La normativa fa riferimento, e quindi deve essere applicata, a tutti i settori professionali, sia pubblici che privati; la disciplina giuridica riguarda indistintamente tutti i lavoratori, uomini, donne, autonomi e subordinati.

Due sono le principali categorie di soggetti cui si rivolge il TU: i datori di lavoro e i lavoratori.

Per ‘datore di lavoro’ si intende il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore, ovvero colui che è al vertice dell’organizzazione del lavoro e dell’attività produttiva.

Per ‘lavoratore’ si intende invece il soggetto che presta lavoro, a prescindere dal tipo di contratto o dall’effettiva esistenza di un regolare contratto.

La finalità

Per capire cos’è e a cosa serve il Testo Unico sulla Sicurezza bisogna analizzare l’obiettivo cui tende la normativa; pertanto riportiamo di seguito l’articolo 1, che nel dettaglio definisce le ‘finalità’ della Legge:

“Le disposizioni contenute nel presente decreto legislativo costituiscono attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123, per il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro, mediante il riordino e il coordinamento delle medesime in un unico testo normativo. Il presente decreto legislativo persegue le finalità di cui al presente comma nel rispetto delle normative comunitarie e delle convenzioni internazionali in materia, nonché in conformità all’articolo 117(N) della Costituzione e agli statuti delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, e alle relative norme di attuazione, garantendo l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle differenze di genere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati.”

Il contenuto

Il TU sulla Sicurezza disciplina le modalità attraverso le quali devono essere disposte le misure preventive e gli interventi per migliorare la sicurezza dei lavoratori.

Si parte quindi dai soggetti responsabili per arrivare alle caratteristiche tecniche necessarie affinché i luoghi di lavoro garantiscano un adeguato livello di sicurezza per chi vi opera all’interno.

Il Decreto include disposizioni che riguardano i controlli sanitari, le sanzioni in caso di inadempimenti e i corsi di formazione.

Sul discorso ‘formazione’ è d’obbligo un piccolo approfondimento.

La sicurezza si basa prevalentemente sulla prevenzione per la quale, oltre ad una serie di adeguamenti strutturali, è necessario un efficace processo formativo e informativo.

In altre parole i lavoratori devono essere educati per rendersi a loro volta responsabili della sicurezza, assumendo così un ruolo attivo nel processo di prevenzione e gestione dei rischi.


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