Cos’è la psicofarmacologia e cosa studia

Psichiatria, neuroscienze, psicologia e farmacologia sono termini che ricorrono spesso nell’ambito dei disturbi mentali; sono anche le discipline che attraverso studi, tecniche e approcci hanno in qualche modo contribuito alla nascita della moderna psicofarmacologia.

Come si può facilmente evincere dal nome, gli psicofarmaci si pongono alla base della disciplina, rappresentandone proprio l’oggetto di studio.

Se stai studiando psicologia a Pisa o se intendi specializzarti in psicofarmacologia ti consigliamo una lettura attenta di questo post.

Cos’è la psicofarmacologia

Nel corso dei prossimi paragrafi l’università telematica Niccolò Cusano intende fornire ai lettori una panoramica chiara e concisa della materia, a partire dalle origini fino ad arrivare alle applicazioni nelle moderne terapie per la cura dei disturbi mentali.

Quando nasce

Dal punto di vista temporale possiamo tranquillamente affermare che la specia umana si è sempre prodigata nella ricerca di sostanze in grado di modificare lo stato psicofisico.
Nel corso della sua evoluzione l’uomo ha studiato e utilizzato i benefici e gli effetti di sostanze contenute in piante e alimenti.

Le origini della psicofarmacologia coincidono con i primi studi sul comportamento umano in termini di adattamento; moltissimi psichiatri abbandonarono le teorie di Freud e Jung per concentrarsi sulla nuova disciplina basata sulla correlazione tra farmacologia e psicologia.

La moderna psicofarmacologia, che vide la terapia conversazionale derivata dalla psicanalisi freudiana sostituita dalla terapia farmacologica, nasce ufficialmente nel 1952, anno in cui il chirurgo della marina francese, Henri Laborit, scoprì il primo farmaco neurolettico, la clorpromazina.

La scoperta avvenne nel corso di una sperimentazione finalizzata ad individuare nuove miscele per l’anestesia chirurgica.
I risultati degli studi di Laborit dimostrarono un potente effetto analgesico della clorpromazina, in grado di eliminare l’ansia e qualsiasi altra manifestazione emotiva nel paziente sottoposto ad intervento.

Le prime sperimentazioni rivolte al trattamento dei pazienti psicotici con il farmaco neurolettico avvennero all’interno della clinica psichiatrica della Sorbone di Parigi.
La sostanza dimostrò particolare efficacia nel calmare i pazienti agitati e nel trattare condizioni di delirio, manie e psicosi.

Successivamente, la somministrazione di farmaci antipsicotici sperimentata presso i centri psichiatrici degli Stati Uniti determinò una diminuzione drastica dei pazienti affetti da disturbi mentali; diminuzione per la quale molti ospedali furono chiusi.

Nel 1968 sull’American Journal of Psichiatry vennero riportati i risultati di uno studio condotto su pazienti schizofrenici.
I risultati ottenuti dai trattamenti farmacologici sulla schizofrenia risultavano molto più efficaci dei trattamenti basati sulla terapia conversazionale.

Si rese a quel punto necessario comunicare i dati della ricerca in maniera precisa, attraverso criteri diagnostici.
Nacque così il primo metodo per la diagnosi dei problemi psichiatrici: il DSM ovvero il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali dell’Associazione Americana di Psichiatria.
Il testo, pur ritenuto successivamente impreciso, non è mai stato sostituito, e rappresenta ancora oggi il punto di riferimento nella pratica clinica.

Il successo riscosso dai farmaci nel trattamento dei disturbi mentali, e i conseguenti interessi di mercato legati alle vendite, determinarono lo sviluppo di nuovi e costanti studi, per i quali furono impiegati numerosi studenti.

Definizione

Per iniziare a familiarizzare con la materia riportiamo di seguito la definizione di psicofarmacologia presente sul sito di Wikipedia:

“La psicofarmacologia è un settore scientifico che studia l’effetto dei farmaci sul comportamento e sulle funzioni psichiche superiori. Essa permette di creare nuovi farmaci utili in vari disturbi psichiatrici, sia nella cura dei sintomi che nel trattamento delle cause dei disturbi stessi, in particolare per quanto riguarda le disfunzioni dei neurotrasmettitori.”

Detto in altre parole, la psicofarmacologia è la scienza che studia l’effetto dei farmaci sul comportamento e sulle funzioni psichiche degli individui.

Si tratta di una disciplina che integra alla farmacologia le metodologie appartenenti alla neurochimica, alla neurofisiologia e alla psicologia comportamentale.
L’approccio della materia è basato su due tipologie di analisi: da un lato quella relativa all’azione del farmaco sul sistema nervoso e dall’altro quella che osserva gli effetti sul comportamento e su determinati meccanismi mentali.

In altre parole, prendendo spunto dalla definizione ripresa dal sito della Treccani, la finalità ultima della psicofarmacologia è individuare le correlazioni che si creano tra l’effetto del farmaco a livello biochimico e l’effetto sulla sfera comportamentale.

La disciplina scientifica si focalizza sullo studio degli effetti dei farmaci e sullo sviluppo di nuovi farmaci efficaci nella cura dei disturbi psichiatrici.

Gli psicofarmaci

La psicofarmacologia studia quindi le cosiddette ‘sostanze psicoattive’ ovvero quei composti chimici, esogeni, che non sarebbero necessari per il normale funzionamento cellulare e che possono alterare in maniera significativa le funzioni di alcune cellule dei tessuti del sistema nervoso centrale.

Gli studi si focalizzano sulle molecole di tre gruppi farmacologici:

  • Antidepressivi: il cui effetto principale è l’innalzamento dell’umore del paziente
  • Ansiolitici: utilizzati nella terapia dell’ansia
  • Neurolettici (detti anche antipsicotici): utilizzati per il trattamento delle psicosi hanno un effetto calmante e antiallucinatorio

Si tratta, in parole semplici, di medicine sintetizzate in grado di influenzare l’attività psichica, normale e patologica.

definizione psicofarmacologia

Specializzazione per psicologi e psicoterapeuti

Gli psicofarmaci vengono quindi utilizzati per la correzione di alcuni comportamenti patologici e disturbi psichiatrici.
Data la natura di questi farmaci, la somministrazione deve essere controllata e regolata da medici specializzati, in possesso dei titoli abilitanti alla prescrizione di terapie farmacologiche a base di psicofarmaci.

I farmaci contenenti sostanze psicoattive non possono essere prescritte da psicologi e psicoterapeuti, ma soltanto dagli psichiatri.

Tuttavia, in alcuni casi lo psicologo può richiedere la collaborazione di uno psichiatra per associare alla psicoterapia il supporto di psicofarmaci; ciò avviene spesso nella fase iniziale della terapia psicologica, per consentire al paziente di avere un maggiore controllo sulla propria emotività.

Tra i percorsi di studio magistrali che prevedono lo studio della materia il corso di laurea magistrale in Psicologia attivato dall’università telematica Niccolò Cusano.
In particolare, la disciplina è oggetto di approfondimento del programma previsto dal curriculum ‘Piscologia clinica e della riabilitazione’.

Si tratta di un percorso di studi, della durata biennale, che si focalizza sulle teorie psicologiche e sui metodi di indagine scientifica; tra gli approfondimenti rientrano i processi cognitivi normali e patologici, la neuropsicologia, le neuroscienze e la valutazione psicometrica.

Per quanto riguarda la psicofarmacologia, il programma prevede i seguenti argomenti:

  • Storia della farmacologia
  • Gestione pratica del farmaco
  • Farmacocinetica e farmacodinamica
  • Vie di somministrazione
  • Tossicità dei farmaci
  • Microbiota intestinale, comportamento e turbe psichiche
  • Effetto placebo ed effetto nocebo
  • Omeopatia
  • Introduzione alla psicofarmacologia: origini e definizioni
  • Principi di azione generale degli psicofarmaci: trasmissione, modulazione e regolazione
  • Principali classi di farmaci: benzodiazepine. Farmacodinamica, farmacocinetica, indicazioni cliniche
  • Principali classi di farmaci: antidepressivi. Farmacodinamica, farmacocinetica, indicazioni cliniche
  • Principali classi di farmaci: stabilizzatori dell’umore. Farmacodinamica, farmacocinetica, indicazioni cliniche
  • Principali classi di farmaci: antipsicotici. Farmacodinamica, farmacocinetica, indicazioni cliniche

Il corso rappresenta il punto di partenza per chi intende acquisire una preparazione teorica e pratica di base nel campo dei trattamenti psicofarmacologici.

Come accennato in precedenza lo psicologo clinico e lo psicoterapeuta hanno, in alcuni casi, l’esigenza di  integrare la psicoterapia con gli psicofarmaci.
Al di là dell’intervento dello psichiatra, necessario per la prescrizione e la somministrazione dei farmaci, è richiesta anche per lo psicologo una conoscenza di base sul funzionamento dell’intervento psicofarmacologico.

Per agevolare la specializzazione la Niccolò Cusano ha attivato una modalità telematica che consente di eliminare l’obbligo della frequenza in aula.
Attraverso una piattaforma digitale lo studente può seguire le lezioni in streaming ed organizzare lo studio sulla base della propria quotidianità.

Per ulteriori info e dettagli sui percorsi di laurea e post-laurea Unicusano compila il form online che trovi cliccando qui!


CHIEDI INFORMAZIONI

icona link