Come preparare una bibliografia per una tesi di laurea in scienze politiche?

Se stai per terminare un percorso di studi universitario ad indirizzo politologico e stai ultimando l’elaborato che ti permettarà di chiudere il ciclo e conseguire l’ambito titolo, sicuramente ti interesserà sapere come preparare una bibliografia per la tesi di laurea in scienze politiche.

Trattandosi di una sezione della tesi che viene spesso sottovalutata dagli studenti, che tendono nella maggior parte dei casi a scriverla in maniera frettolosa e superficiale, l’università telematica Niccolò Cusano ha deciso di realizzare questa breve guida contenente alcune regole fondamentali per realizzare un lavoro preciso ed impeccabile.

Nel corso dei prossimi paragrafi abbiamo inserito anche una serie di suggerimenti, validi per tutti gli studenti prossimi al conseguimento di una laurea in scienze politiche a Pisa.

Buona lettura! 

Cos’è e a cosa serve la bibliografia

La bibliografia rientra tra i parametri di valutazione presi in considerazione dalla commissione per il voto finale; un elemento che conferisce attendibilità alle argomentazioni dello studente.

Per comprendere il reale valore della bibliografia all’interno di una tesi di laurea in scienze politiche è fondamentale capire esattamente cos’è, ovvero le finalità cui essa tende.

In linea generale e superficiale potremmo dire che si tratta dell’elenco di testi consultati dallo studente per acquisire le informazioni necessarie per la redazione dell’elaborato di approfondimento che conclude un ciclo di studi universitario.

Volendo essere più precisi e dettagliati si tratta di una sezione che testimonia l’attendibilità di ciò che è scritto nella tesi, ovvero l’autorevolezza delle fonti utilizzate.
L’obiettivo è duplice: da un lato fornire una panoramica del tipo di lavoro svolto e dall’altro dimostrare al lettore la fondatezza degli argomenti.

La bibliografia può essere composta quindi dall’elenco di tutti i libri, articoli di riviste, articoli di quotidiani, working paper o articoli non pubblicati consultati dal laureando durante la preparazione della tesi.

Con l’avvento di internet e l’enorme quantità di informazioni reperibili online su siti e portali di settore la ricerca delle fonti si è in parte spostata sul web.
L’insieme delle risorse consultate online rientra nella ‘sitografia’, che compone una sezione separata della tesi.

Che si tratti di fonti digitali o di fonti cartacee è fondamentale curare con particolare attenzione il lavoro di ricerca, il cui obiettivo è selezionare esclusivamente fonti attendibili.

Bibliografia tesi di laurea in scienze politiche: come si scrive

Partiamo dalla struttura ‘tipo’ di una tesi di laurea, ovvero dalle sezioni che la compongono, per identificare la collocazione della bibliografia al suo interno:

  • Titolo
  • Indice
  • Introduzione
  • Corpo centrale
  • Conclusioni
  • Allegati (se presenti)
  • Fonti bibliografiche e sitografia
  • Ringraziamenti

I riferimenti bibliografici si posizionano quindi a conclusione della tesi, nella parte finale, con il titolo ‘fonti bibliografiche’.

Nei casi in cui il materiale raccolto e consultato annoveri una discreta quantità di fonti è consigliabile suddividerle in differenti sezioni: ad es. ‘monografie’, ‘articoli di riviste’, ‘fonti normative’ ecc.

Per quanto ogni disciplina abbia il suo modello ‘ideale’ esistono regole per la scrittura della bibliografia universalmente valide per tutte le materie e tematiche.

Partiamo dall’ordine di inserimento delle fonti.

L’elemento che viene preso in considerazione per poter seguire un ordine alfabetico è il cognome di ogni autore.
In caso di più opere appartenenti allo stesso autore bisogna seguire un ordine cronologico, seguendo il criterio ‘dalla più vecchia alla più recente’.

In presenza di più edizioni per una stessa opera è buona norma prediligere, e quindi riportare nell’elenco, le prime edizioni.

Entriamo maggiormente nel dettaglio della sezione e cerchiamo di capire quali sono le informazioni da riportare per ogni autore inserito nell’elenco bibliografico.

Analizziamo, attraverso il seguente elenco, le informazioni e il relativo ordine da riportare per ogni opera consultata:

  • Cognome dell’autore e iniziale puntata del nome
  • Titolo e sottotitolo dell’opera: scritti in corsivo, separati da una virgola
  • Luogo di pubblicazione (reperibile sul retro del frontespizio)
    Nei casi in cui non sia reperibile inserire la sigla s.l. (senza luogo)
  • Casa editrice
  • Data di pubblicazione: scritta tra parentesi
    Nei casi in cui non sia reperibile inserire la sigla s.d. (senza data)
  • Numero dell’edizione
  • Traduzione: nome del traduttore, titolo tradotto, luogo di edizione, editore, data e numero di pagine; tutte le info scritte in minuscolo e separate da virgole

Nei casi in cui il testo consultato sia stato scritto da più autori bisogna riportare il cognome e il nome di ognuno di essi, seguendo un ordine alfabetico.

Concludiamo con qualche suggerimento che riguarda la struttura della sitografia, ovvero l’elenco delle fonti raccolte sul web.

La regola generale prevede l’inserimento della URL attraverso la quale è  raggiungibile il sito utilizzato come fonte.
Nel caso in cui la fonte sia un articolo è necessario ampliare la descrizione riportando le seguenti Informazioni:

  • Nome e cognome dell’autore
  • Titolo dell’articolo
  • Url dell’articolo
  • Data di aggiornamento del sito o ultima consultazione

Nella struttura della tesi la sitografia deve essere inserita subito dopo la bibliografia.

Ora sai come preparare una bibliografia per una tesi di laurea in scienze politiche; non ti resta che iniziare a riordinare l’elenco delle fonti seguendo i nostri suggerimenti.


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