Come farsi rispettare: 10 consigli utili

Come farsi rispettare da una società che va sempre di corsa, che ha sostituito i rapporti umani con quelli virtuali, che è sempre più individualista e sempre meno attenta all’altro?

Rispondere a una simile domanda non è facile: ottenere rispetto oggi è un’impresa ardua.

Inutile raccontarci storie, non è una cosa semplice, soprattutto se ciò desideri è un comportamento sincero, dettato da una reale ammirazione nei tuoi confronti.

Eh già, perché c’è una sostanziale differenza tra il rispetto sentito e quello costruito per ottenere qualcosa o per evitare ripercussioni.

A questo punto il nocciolo della questione, sul quale dovresti un attimo soffermarti e ragionare, è racchiuso in un’altra domanda: ‘perché vuoi essere rispettato?

  1. Perché ti rende felice?
  2. Perché alza il tuo livello di autostima?
  3. Perché sei fortemente dipendente dal giudizio altrui?
  4. Perché hai un’esigenza puramente formale e/o di tipo strettamente professionale?

Chiaramente l’elenco delle risposte è puramente indicativo, e non è per niente esaustivo; puoi avere mille altri motivi validi e più o meno condivisibili.

La risposta rappresenta la base dalla quale partire per costruire un approccio vincente, funzionale al tuo desiderio di ricevere rispetto dagli altri.

L’Università Telematica Niccolò Cusano di Pisa ha raccolto, nei paragrafi che seguono, 10 consigli utili per non farsi mettere i piedi in testa, da applicare, a seconda dei casi, in ambito familiare, sociale, scolastico o professionale.

1 – Mostrare altruismo

La condizione perfetta, quasi idilliaca, sarebbe quella di ottenere rispetto senza chiederlo; l’ideale sarebbe che il concetto venisse applicato in maniera spontanea e naturale, senza alcuna pretesa palese o velata.

In realtà c’è qualcosa che puoi fare in tal senso per stimolare un comportamento rispettoso nelle persone che ti circondano, a casa o al lavoro; potresti mostrare altruismo.

Prescindiamo per un attimo da eventuali predisposizioni, alla generosità o al contrario all’egoismo duro e puro, e concentriamoci su un atteggiamento che risulti ‘sinceramente’ altruista.

Attenzione però a non esagerare; è vero che la categoria più rispettata in generale è quella degli ‘altruisti’, ma è anche vero che la linea di confine oltre la quale gli altri potrebbero approfittarsene è piuttosto sottile.

Come in tutte le cose la carta vincente è nel giusto equilibrio.

2 – Mostrare autostima

Per la maggior parte delle persone l’autostima è fortemente dipendente dall’approvazione altrui; più gli altri ci elogiano e ci ammirano e più sale il livello di autostima.

Se sei tra quelli che dipendono emotivamente dagli altri allora forse è il caso che ripassi il concetto.

Secondo Wikipedia l’autostima è

“il processo soggettivo e duraturo che porta il soggetto a valutare e apprezzare se stesso tramite l’autoapprovazione del proprio valore personale fondato su auto percezioni”

Più chiaro ora?

L’autostima scaturisce, o quanto meno ‘dovrebbe’ scaturire, da fattori individuali interni.
Per essere rispettato devi riconoscere in prima persona i tuoi valori, a prescindere dalla quella che comunemente viene definita valutazione riflessa (ciò che gli altri pensano di te).

3 – Mostrare autenticità

Valori, pensieri e convinzioni costituiscono l’essenza di ognuno di noi.
Mostrarsi autentici, per come si è realmente; esprimere le proprie idee con decisione ma allo stesso tempo con educazione; comportarsi con spontaneità: sono quasi sempre approcci vincenti per favorire e instaurare rapporti caratterizzati dal rispetto reciproco.

Ricorda che atteggiamenti e comportamenti falsi sono facilmente smascherabili e portano, inevitabilmente, a considerazioni poco positive.

È palese che non si tratta di una regola generale; in determinate e particolari situazioni potrebbe essere necessario smussare e controllare gli aspetti del carattere che risultano poco idonei al contesto in cui ci si trova.

4 – Mostrare assertività

L’essere assertivi racchiude un insieme di capacità e atteggiamenti.

L’assertività si colloca a metà tra la passività e l’aggressività.
E’ un’abilità che permette di: esprimere le proprie emozioni e le proprie opinioni; scegliere e decidere liberamente come comportarsi in un determinato contesto; palesare un disaccordo.

Ciò non prescinde però da un comportamento educato e rispettoso nei confronti di chi ci sta intorno.

Una comunicazione assertiva favorisce e agevola le relazioni.

mancanza di rispetto

5 – Mostrare affidabilità

La mancanza di rispetto può scaturire da un tuo approccio sbagliato nei confronti degli altri.

Uno dei motivi per i quali non riesci a farti rispettare potrebbe essere identificato nel fatto che non sei considerato affidabile.

Che si tratti di un contesto lavorativo, di un rapporto familiare o di una relazione sociale, atteggiamenti che palesano puntualità, responsabilità e coerenza innescano un processo che porta gli altri a fidarsi di te e di conseguenza a rispettarti.

6 – Difendersi quando necessario

Mostrarsi altruisti, disponibili, responsabili e comprensivi è sicuramente il modo migliore per instaurare rapporti impostati sul rispetto reciproco.

Ciò non significa però subire e accettare passivamente qualunque cosa; spesso può essere necessario porre dei limiti.

I ‘si’ vanno detti in alcuni casi, in momenti precisi, ma se la situazione lo richiede bisogna essere pronti a dire anche dei ‘no’, a palesare i propri dissensi e le proprie opinioni, anche se contrastanti con quelle degli altri.

Ricorda però di esporre la tua disapprovazione con educazione e moderazione.

7 – Mostrare competenza

Solo una parola per identificare il requisito fondamentale per ottenere ammirazione e rispetto in ambito lavorativo, dai colleghi, dal capo o dai propri dipendenti: competenza.

Abilità, capacità e conoscenze professionali rappresentano strumenti in grado di garantirti, in maniera automatica e spontanea, comportamenti rispettosi da parte delle persone con le quali collabori e interagisci ogni giorno.

Attento però a non strafare e a non trasformare la consapevolezza della tua professionalità impeccabile in un atteggiamento spavaldo e di superiorità.

L’umiltà paga sempre!

8 – Postura e gesti

Il consiglio numero otto relativo a come farsi rispettare è particolarmente adatto agli ambiti lavorativi e in generale a tutti quei contesti in cui è previsto un livello di formalità medio alto.

Ciò non toglie che risulti idoneo e applicabile anche a situazioni non formali, nelle quali è importante mostrare autorevolezza.

Partiamo da come dovresti sederti.
Innanzitutto devi risultare composto ma allo stesso tempo rilassato; è fondamentale che occupi lo spazio, sulla poltrona o sulla sedia, in maniera equilibrata.
Poggiati allo schienale ed evita di sederti in punta o su un angolino.

Cerca di controllare eventuali gesti che lasciano trapelare nervosismo per cui, in piedi o seduto: niente braccia conserte o gambe incrociate/accavallate; evita di dondolare nervosamente i piedi e di giocherellare con collane, orologi e accessori vari; evita i sorrisi finti e forzati.

Attenzione allo sguardo: deve essere fiero e sicuro, e soprattutto deve puntare verso l’interlocutore.

9 – Rispettare

Banale?

No, non lo è assolutamente: se desideri essere rispettato devi essere tu il primo a rispettare.

Il concetto è semplice e ti assicuriamo che non funziona solo con i bambini: devi dare il buon esempio affinché gli altri possano emularti e in maniera quasi naturale comportarsi allo stesso modo.

Può sembrare quasi un ricatto, una sorta di ‘dare avere’; in realtà è proprio così, ma solo quando il rispetto diventa un atteggiamento forzato, costruito ad arte con l’intento e l’aspettativa di ricevere lo stesso ‘trattamento’.

Viene a cadere il concetto di ricatto quando invece il tuo comportamento risulta essere spontaneo, sincero e privo di secondi fini.

10 – Non urlare

Spesso alzare la voce per farsi rispettare è un istinto difficile da controllare.

Urlare per esigere rispetto è un’abitudine piuttosto comune in ambito familiare; si pensi ad esempio ad un genitore che cerca di insegnare e far applicare il concetto ad un figlio.

Ebbene, per quanto sul momento possa sembrare una soluzione efficace per il raggiungimento del risultato, sappi che tuo figlio, o il tuo interlocutore, ha semplicemente deciso di assecondarti, ma ciò non significa che ti sta rispettando. Sta piuttosto eseguendo una sorta di imposizione per evitare un’eventuale ‘punizione’.

Chiaramente, se desideri semplicemente ottenere qualcosa in tempi rapidi, e hai il potere di pretendere obbedienza, allora puoi anche alzare un po’ il tono di voce.
Ricorda però che non si tratta di rispetto e che non è una soluzione da adottare con troppa frequenza e superficialità; la ribellione può rivelarsi una spiacevole conseguenza al tuo atteggiamento ‘aggressivo’.


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