Come diventare responsabile del controllo qualità: studi e possibilità

L’immagine di un’azienda e il suo successo sul mercato sono strettamente legati all’aspetto qualitativo dei prodotti che commercializza; ecco perché ti spiegheremo come diventare responsabile del controllo qualità e come approfittare delle ottime opportunità lavorative presenti sul mercato.

Per risultare competitivi nell’era della globalizzazione e per distinguersi agli occhi del target di consumatori è fondamentale partire dal presupposto che un business in crescita cammina di pari passo con la qualità; immettere sul mercato prodotti che rispettino elevati standard tecnico-qualitativi è un must per qualunque tipologia di azienda che ambisce a sbaragliare i competitor.

Non è difficile capire, a questo punto, perché a livello occupazionale conviene specializzarsi nel ‘controllo qualità’. 

Cosa fa un responsabile del controllo qualità

Il responsabile del controllo qualità, talvolta identificato con il termine inglese ‘quality manager’, è la figura professionale che gestisce le attività finalizzate al controllo del processo produttivo. In particolare, egli si occupa di controllare che vengano rispettati gli standard qualitativi e tecnici relativi al prodotto finale.

Per poter realizzare un prodotto allineato a determinati standard è necessario monitorare ogni fase della produzione, a partire dalle materie prime fino ad arrivare alla realizzazione e alla commercializzazione.

Analizziamo nel dettaglio le fasi monitorate da un profilo esperto e qualificato preposto al controllo qualità.

Il primo step riguarda la definizione delle caratteristiche che deve avere il prodotto finito, ovvero le specifiche tecniche che deve possedere per essere commercializzato.

Si procede poi con l’analisi delle materie prime, che consiste nell’individuare i requisiti tecnici dei materiali, o semilavorati, da impiegare nella produzione.
Il manager del controllo qualità si occupa anche di revisionare periodicamente i contratti con i fornitori affinché tutto risulti in linea con quanto concordato.

Lo step successivo consiste nel monitoraggio della produzione.
Il professionista esperto di qualità controlla le varie fasi di lavorazione del prodotto; nello specifico si occupa di pianificare le attività e le procedure di controllo.

Tra le sue mansioni rientra la gestione della documentazione relativa ai vari processi della produzione, al fine di allinearla alle normative nazionali e internazionali.

Per poter svolgere al meglio l’attività il responsabile del controllo qualità collabora con i responsabili di produzione, con i quali verifica la correttezza delle procedure di monitoraggio.

Tra i compiti di un professionista rientra anche la raccolta dei dati e dei feedback provenienti dai clienti.
L’analisi statistica di reclami, richieste di assistenza o di sostituzione dei prodotti consente di individuare gli eventuali punti da migliorare.

Nei casi in cui dalle analisi e dal monitoraggio dei processi produttivi emerge una disallineamento con gli standard qualitativi predeterminati il quality manager deve essere in grado di attivare le azioni necessarie per risolvere la situazione di non conformità.

Nell’ambito della sua attività il profilo che si occupa di controllo qualità collabora e si interfaccia con il personale delle varie aree operative coinvolte, e allo stesso tempo anche con i vertici aziendali.

I requisiti

Il controllo qualità e il coordinamento di processi e risorse umane coinvolti nel monitoraggio richiedono una serie di requisiti e attitudini personali, imprescindibili per una gestione efficace dell’attività.

Tra le soft skill indispensabili per un professionista rientrano le capacità organizzative, di leadership, comunicative, relazionali e di problem solving. Ma anche predisposizione alla flessibilità, alla precisione e ad assumere attegiamenti di resilienza quando necessario.

Dove lavora

Per quanto la figura del quality manager venga comunemente associata al settore alimentare, la sua professionalità può essere spesa in qualsiasi altro ambito, industriale e non.
I principali sbocchi si concretizzano nel settore manifatturiero industriale, e più precisamente nei settori agro-alimentare, siderurgico, metalmeccanico, tessile, chimico ed elettronico.

Un professionista con un buon bagaglio di esperienza può eventualmente decidere di intraprendere la libera professione, per cui può lavorare come consulente esterno o come formatore per enti e aziende.

Come diventare quality manager

Il controllo qualità è un’attività di grande responsabilità, per la quale sono necessarie competenze e conoscenze multidisciplinari.

Per quanto riguarda la formazione non è previsto un percorso unico, anche se per alcuni settori spesso sono richiesti titoli in discipline tecniche.
La realtà dei fatti è che è possibile lavorare come responsabile del controllo qualità anche senza aver conseguito una laurea, ma basandosi su quelle che sono le conoscenze acquisite attraverso l’esperienza sul campo.

Identificare quindi un percorso di studi ideale è piuttosto difficile; ogni settore richiede una specifica formazione.
Ad esempio il settore metalmeccanico ricercherà preferibilmente profili in possesso lauree ad indirizzo ingegneristico, mentre un’industria alimentare preferirà rivolgere l’attenzione verso lauree attinenti al proprio settore di riferimento.

In linea generale la professionalità presuppone conoscenze tecniche che riguardano i principali programmi informatici, i principi di statistica, la normativa relativa al settore produttivo di riferimento, i metodi di analisi aziendali, le metodologie per il controllo dei processi, le tecniche di elaborazione dei dati e reporting.

Il percorso di formazione dovrebbe quindi partire da una laurea ‘tecnica’, seguita da un master di specializzazione afferente uno specifico ambito professionale.

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Credits immagine: DepositPhoto.com/sdecoret


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