Lavori emergenti: ecco le professioni del futuro
La scelta di corso di laurea o di una specializzazione, oggi, non può assolutamente prescindere da un’analisi del mercato e di quelli che sono i lavori emergenti e le professioni del futuro.
Va bene tenere in considerazioni sogni e attitudini personali, ma con un occhio sempre rivolto alle tendenze e alle esigenze del mondo lavorativo.
In un momento in cui la disoccupazione mostra dati tutt’altro che incoraggianti; in un contesto economico che stenta a riprendersi dalla crisi: comprendere le evoluzioni del mercato del lavoro rappresenta l’unico modo per intraprendere una strada che offre concrete opportunità di occupazione e di crescita professionale.
Analizzando le notizie relative a statistiche, analisi e previsioni riguardo i cosiddetti lavori emergenti ecco quali sono le professioni del futuro, quelle che da qui a 5/6 anni potrebbero offrire buone prospettive ai giovani profili adeguatamente formati.
Professioni digitali
La cosiddetta digital revolution ha innescato nelle imprese l’esigenza, diventata sempre più forte, di avvalersi di professionisti specializzati specificatamente nell’ICT.
Da tale necessità sono nate nel corso degli anni numerose figure professionali ‘nuove’.
Secondo quanto emerso da una ricerca promossa dal Ministero dell’Istruzione e condotta dall’Osservatorio delle Competenze Digitali in collaborazione con alcune associazioni di categoria, il settore porterà alla creazione di 85.000 nuovi posti di lavoro destinati ai profili specializzati in ICT.
Ecco quali sono nel dettaglio i profili più ricercati sul mercato e più promettenti in ottica occupazionale.
Social Media Manager
I vari Facebook, Twitter, Instagram e company, oltre ad assolvere egregiamente alla funzione di intrattenimento, condivisione, scambio di idee e comunicazione, rappresentano per le aziende che operano nell’attuale contesto competitivo e complicato, un potente mezzo di promozione.
Che si tratti di promuovere un prodotto, di lanciare un brand, di pubblicizzare un evento o di proporre un servizio, i social media offrono la possibilità di raggiungere un vasto target di utenti in tempo reale.
Le potenzialità sono infinite, ma proprio per questo motivo tutti ormai li utilizzano in maniera smodata per fare business; emergere e farsi notare in un mare di competitor non è affatto semplice.
Tutti siamo in grado di pubblicare un post su Facebook, di postare una foto, di creare un evento e di condividere contenuti sui social; diversa è la realtà quando si parla di raggiungere degli obiettivi in termini di produttività.
In tal caso si rende necessaria la professionalità di una figura esperta del settore, denominata non a caso Social Media Manager.
Il profilo è chiaramente di stampo manageriale; la sua attività si concretizza nella gestione dei social per conto di un’azienda, attraverso la definizione di piani editoriali e di marketing, la predisposizione di strategie di comunicazione, la gestione di campagne pubblicitarie, l’elaborazione di piani di contenuti efficaci, la creazione di iniziative di engagement, l’analisi delle performance della gestione sociale e la valutazione dell’andamento di tutte le attività social.
Digital PR
La professione del PR è tutt’altro che nuova ma se aggiungiamo la parola ‘digital’ la professionalità diventa a tutti gli effetti emergente.
L’oggetto dell’attività restano le relazioni e le conversazioni con il pubblico e/o target di clienti.
Ciò che cambia è il modo di intrattenere tali relazioni: prima il tutto avveniva offline mentre oggi il campo di azione si è spostato quasi esclusivamente online.
Il Digital PR è colui che contatta influencer, stakeholder, blogger, e in generale tutti quelli che sono considerati i protagonisti del web, con lo scopo di ottenere visibilità e diffusione di una notizia relativa a un prodotto/servizio/evento.
La professione presuppone una buona conoscenza delle piattaforme social, per poterle utilizzare in maniera strategicamente efficace, per raggiungere il proprio target di riferimento e per consolidare la cosiddetta brand reputation online.
Un Digital PR professionista deve inoltre essere in grado di creare contenuti accattivanti; deve essere capace di analizzare e ascoltare la rete; deve saper realizzare report dettagliati sull’attività condotta online.
Per quanto riguarda gli sbocchi occupazionali la figura professionale trova collocazione principalmente nelle agenzie di comunicazione e nelle web agency, ma può anche lavorare come freelance.
Community Manager
Tra i lavori emergenti rientra anche il Community Manager ovvero colui che crea discussioni intorno a un brand.
Si tratta di uno dei ‘profili digital’ più ricercati, la cui operatività integra quella del Social Media Manager.
La professionalità in oggetto si occupa prevalentemente di monitorare, gestire e moderare la community online, per cui deve avere una buona padronanza dei linguaggi per comunicare sui social nella giusta maniera; deve saper utilizzare le piattaforme e i relativi strumenti; deve conoscere le tecniche di coinvolgimento più efficaci; deve essere creativo, tempestivo e reattivo.
Sviluppatore di app
E’ già oggi un lavoro redditizio, e forse neanche più così emergente; parliamo dello sviluppo di applicazioni per dispositivi mobile.
Ci collochiamo in un campo che risulta essere in continua evoluzione; se consideriamo il massiccio utilizzo che ognuno di noi, ogni giorno, fa delle app è piuttosto semplice comprendere il potenziale di un profilo informatico specializzato.
Attualmente Gran Bretagna, Francia e Germania sembrano essere le nazioni più interessate a tale figura professionale, ma anche l’Italia non scherza.
Gli altri professionisti del web
Possiamo affermare con poco margine di errore che tutti i profili professionali che operano nell’ambito del web promettono, in futuro, interessanti prospettive lavorative.
Noi ne abbiamo citati e segnalati soltanto alcuni ma ne esistono tantissimi altri che allo stesso modo possono essere considerati emergenti ed estremamente promettenti dal punto di vista occupazionale.
Tre i tanti il Blogger, il SEO Specialist, l’E-Reputation Manager, il Web Analyst e il Web Content Editor.
Project Manager
Tra i lavori più richiesti degli ultimi anni, la cui domanda sembra addirittura destinata ad aumentare nel corso dei prossimi, rientra quello del Project Manager.
Si tratta di un profilo piuttosto recente che si occupa di seguire un determinato progetto in ogni sua fase e in ogni suo aspetto (economico, operativo, di pianificazione e controllo).
Tra le doti indispensabili per svolgere la professione la capacità di comunicare e intrattenere relazioni con tutte le tipologie di persone coinvolte nella realizzazione del progetto.
La strada per diventare un Project Manager di successo passa attraverso una specializzazione specifica come ad esempio il master di I livello in Project Management, afferente alla facoltà di Economia, attivato dall’Università Telematica Niccolò Cusano.
Le professioni sociali
In costante ascesa i lavori autonomi che rientrano nell’ambito sociale.
Gli impegni, le difficoltà economiche, le problematiche sociali, i ritmi sempre più intensi costringono gli individui ad affrontare momenti di disagio, che in alcuni casi possono sfociare in veri e propri disturbi pisco-fisici.
L’esigenza di essere ascoltati, di avere un punto di riferimento, di risolvere problematiche personali, lavorative o familiari induce le persone a rivolgersi, sempre più spesso a figure come il Life Coach, il Parent Coach, il Business Coach.
Si tratta, in altre parole, di profili nati con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli individui.
Lavori del futuro e ‘futuristici’
Prendiamo spunto da un articolo pubblicato sulla rivista Focus per indicare due lavori del futuro davvero particolari.
Il primo è il pilota di droni, che secondo le stime nelle aree urbane aumenteranno a vista d’occhio.
La Federal Aviation Agency prevede che entro il 2018 ci saranno almeno 30.000 droni in giro per il mondo.
Tra i nuovi modelli di business segnalati dalla rivista anche l’urban farmer, ovvero il contadino che attraverso l’utilizzo di particolari tecniche lavorerà negli spazi urbani, sui tetti o addirittura nei bunker.
Ad avvalorare la previsione un professore di microbiologia della Columbia University il quale ha pronosticato un aumento dei costi dell’agricoltura tradizionale dovuto ai cambiamenti climatici e un incremento consequenziale dell’urban farming.